BRIGANTE

Di là del fiume, sulla sponda destra, c'era un cavallo.
- Guarda! - disse il nonno.
Era un cavallo bianco e sembrava molto grande. Pascolava l'erba della
sponda, muovendo la coda lentamente di qua e di là.
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- Ti piace? - disse il nonno, mettendo la mano libera sopra gli occhi, per
vedere meglio oltre il luccichio del fiume.
- Eh, sì! - disse Mattia. - Ma c'è il fiume in mezzo.
Guardava il cavallo in un modo strano, sbirciando fra la punta dell'indice e la
punta del pollice, come se lo tenesse in mano, piccolo così, e stringeva un
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occhio. Poi lo guardò dentro le mani a cannocchiale, lasciando la mano del
nonno: e il cavallo sembrava più grande.
- Diamogli un nome - disse il nonno. - Magari, prima o poi, lo incontriamo.
Giocarono a trovare il nome del cavallo. Ne dissero tanti, ma nessuno andava
bene.
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- Bianco?
- Mmmh... Bigio?
- Mmmh... Codone?
- Mmmh... Pegaso?
- Cos'è Pegaso, nonno?
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E il nonno raccontò a Mattia la storia del cavallo Pegaso, che aveva le ali.
- E' una bella storia, ma non mi sembra il nome adatto - disse Mattia alla fine.
Ci provarono ancora un po'. poi rimasero in silenzio a guardare il fiume. Il
cavallo si era un poco allontanato dalla riva, verso destra, a monte. Ogni tanto,
come se sentisse lo sguardo di Mattia e del nonno, alzava la testa e guardava
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verso di loro, restando immobile. La criniera gli batteva sul collo. Poi riprendeva
a pascolare.
- Brigante, ti piace? - disse Mattia.
- Sì - disse il nonno.
- Allora, Brigante.
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Ripresero a camminare verso il mare, e ogni tanto Mattia si voltava a guardare
il cavallo.
- Ma se lui ha già un nome suo, come fa a chiamarsi anche Brigante? - disse
a un certo punto.
- I nomi li dà la gente. Se noi gli diamo il nome Brigante, lui è anche Brigante
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- disse il nonno.
- Allora noi siamo un po' padroni, perché gli diamo il nome - disse Mattia. -
E' un po' nostro, vero?
- Vero - disse il nonno.
Mattia, molto contento, si fermò, si voltò e mise le mani alla bocca e gridò al
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cavallo:
- Sei Brigante! Brigante! Ciao, Brigante! Hai capito? Brigante!
Il cavallo, dall'altra parte del fiume, alzò la testa bianca. La coda si drizzò e
restò sollevata per qualche istante.
- Bravo! Proprio così! Brigante - gridava Mattia, e correva avanti e indietro
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lungo la sponda.
Il cavallo riabbassò la testa sull'erba.
- Ha sentito, vero? - disse Mattia, tornando verso il nonno, che gli tese la
mano.
- Penso di sì - disse il nonno. - I cavalli hanno le orecchie buone.
 

(da: R. Piumini, Mattia e il nonno,
Torino, Einaudi Ragazzi, 1993, pp. 15 - 17)